domenica, maggio 07, 2006

Credevo volessi portarmi nella tua vita

Spente le luci del giorno e della sera,
note tristi nell'aria,
nel buio dell'anima,
sola mi adagio su un letto di pensieri.

Non hai altro da darmi che quest'amore rateato,
pieno nell'attimo, vuoto di sogni
e tutto rappreso nel tempo negato,
nell'ora tarda,
quando ti riversi fuori da te,
dalle tue cose soltanto tue,
dalla tua rocca lontana.
Mi stai seppellendo in un deserto di sensi,
insieme col ricordo dei tuoi fiati,
sola nel vento di una passione avara,
che m'agita,
in questa tomba d'attese.

Non sai darti.

Distilli amore per alimentare sete
mentre io affogo nel mio fiume di noia.

Poi

all'improvviso

ci sei

e il tuo sorriso m'abbaglia
e cieca ti cerco ingenua
tese le braccia
sento ancora il tuo odore
mi aggrappo allo spazio occupato dalle tue parole
ma sei già via.
Sei già via.

Oggi non ti cercherò,
non è giorno di questue.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma allora è proprio vero che spesso l'arte nasce da uno struggimento interiore misto alla sofferenza! La poesia é molto bella, ma ciò che significa é molto doloroso. Non sempre in amore entrambi viaggiano alla stessa velocità e quando uno dei due innamorati vorrebbe scollinare mentre l'altro é ancora assorto nel paesaggio, i diversi ritmi del cuore e della mennte possono creare equivoci sulla bontà e sincerità di quell'amore. Io so solo che non c'é un modo giusto e uno sbagliato d'amare, ma che c'é il modo di essere amati che noi vogliamo che non sempre coincide con quello che chi ci ama sa e può darci. Occorre accontentarsi? Certamente no, ma se ci si rende conto che l'altro ama sinceramente, ma é strutturato in un modo tale che gli impedisce, con la stessa velocità dell'amato, di procedere a balzi veloci verso una meta comune, forse é opportuno scavare e capire quanto valga per lui questo amore che inequivocabilmente prova, parlandone seriamente e non lanciando magari solo segnali di insofferenza misti a lamentazioni di geremiaco richiamo. Invece se qualcosa si é rotto in chi ama e progetta, indipendentemente dall'oggetto d'amore, sarebbe forse più giusto ammetterlo con se stessi, e comprendere che il desiderio d'amore era tanto e tale che se ne era rivestito l'oggetto d'amore ma non era da questo scaturito. Cioè dell'amore disiato é stato ammantato un lui che non aveva in sè la fiamma dell'amore, ma la capacità di impersonare un ruolo in maniera all'inizio perfetta, finchè dentro il demiurgo d'amore qualcosa non si é spenta.